TELLARO E’ IL PROTAGONISTA ASSOLUTO DELLA COPERTINA DELLA NUOVA GUIDA DE “I BORGHI PIU’ BELLI D’ITALIA”.
L’autorevole guida, dedicata alla descrizione dettagliata di oltre 270 piccoli centri storici italiani, ha scelto Tellaro come immagine rappresentativa della sua edizione del 2019.
Il piccolo e antico borgo marinaro arroccato su una scogliera a picco sul mare, era già stato scelto ed eletto non solo come uno dei borghi più belli d’Italia ma anche come uno dei 7 borghi più belli d’Europa.
Tellaro in breve
Tellaro è la frazione più orientale del Comune di Lerici, adiacente al confine con la Toscana, raggiungibile percorrendo la strada costiera da Lerici che attraversa le incantevoli insenature di Maralunga, la Caletta e Fiascherino.
I più intraprendenti e desiderosi di immergersi completamente nella natura circostante e godere di suggestivi panorami, possono scegliere di arrivare a Tellaro da uno dei numerosi sentieri che uniscono diversi borghi limitrofi direttamente alla piazzetta principale del borgo.
La storia di Tellaro ha inizio nel 1300 quando nei paesi circostanti si diffuse un’epidemia di peste e i superstiti furono costretti a spostarsi e a stabilirsi in questa eccezionale estremità del Golfo dei Poeti. In seguito il borgo, data la sua posizione strategica, divenne una efficace roccaforte e assunse l’importante compito di controllare i passaggi di eventuali invasori provenienti dal mare.
Tuttora è possibile ammirare le mura che delimitano le case e due delle tre torri che erano utilizzate per gli avvistamenti: una si trova vicino all’Oratorio di Santa Maria, l’altra è divenuta il campanile della Chiesa di San Giorgio. E’ proprio la Chiesa di San Giorgio ad essere presente nella leggenda legata al paese che ha come protagonista un polpo, il “polpo campanaro”.
L’eroico polpo che grazie ai suoi lunghi tentacoli, secondo il mito, riuscì a suonare le campane della Chiesa avvertendo gli abitanti e salvandoli da un furtivo attacco notturno dei pirati Saraceni.
La leggenda è stata ispirata dall’evento storico, accaduto nel luglio 1660, l’assalto fallito da parte dei pirati saraceni guidati da Gallo d’Arenzano, giunto da Biserta con 6 galere per espugnare il borgo. Sulla facciata della Chiesa di S. Giorgio è visibile la targa celebrativa dedicata al leggendario polpo: “Saraceni mare nostrum infestantes sunt noctu profligati quod polipus aer cirris suis sacrum pulsabat”.
Oggi il polpo è il simbolo di Tellaro e lo si celebra nel mese di Agosto con una sagra a lui intitolata: la tradizionale “Sagra del Polpo”.
Un’altra tradizione legata a Tellaro e iniziata nel 1970 è il “Natale subacqueo”; il giorno della vigilia di natale il paese è illuminato con migliaia di lumini di cera e a mezzanotte un gruppo di sommozzatori fa affiorare dal porticciolo la statua di Gesù Bambino tra cori Gospel e spettacolari fuochi d’artificio sul mare.
E’ invece piuttosto recente l’iniziativa “il Borgo Fatato”, che ha lo scopo, ogni anno per una serata di fine Luglio, di trasformare il centro storico in un luogo magico abitato da principesse, streghe, folletti e di vivere l’emozione di una fiaba.
Non esiste un periodo particolare in cui è più adatto visitare Tellaro, ogni stagione acquista il suo fascino e può valere una visita.
Tellaro è un susseguirsi di carruggi, di casette color pastello, di scalinate, di ingressi a volta, di variopinte barche di legno, di scorci suggestivi e di atmosfere senza tempo che fanno di questo borgo un nido incontaminato di pace.
Tellaro e il Golfo dei Poeti
Non sorprende sapere che Tellaro è stata la meta prediletta di grandi artisti: Lord Byron, David Herbert Lawrence, Mary Shelley e Percy Bysshe Shelley, Gabriele D’Annunzio, Eugenio Montale, Filippo Tommaso Marinetti, Mario Soldati, Indro Montanelli, Attilio Bertolucci…
Fu per questo motivo che il commediografo Sem Benelli battezzò il Golfo della Spezia come il “Golfo dei Poeti”; più precisamente durante l’orazione funebre per Paolo Mantegazza: <<Beato te, o Poeta della scienza che riposi in pace nel Golfo dei Poeti. Beati voi, abitatori di questo Golfo, che avete trovato un uomo che accoglierà degnamente le ombre dei grandi visitatori…>>
Lo scrittore inglese David Herbert Lawrence che assieme alla sua compagna Frieda soggiornò tra il 1913-1914 presso una villetta della baia di Fiascherino, tra Tellaro e Lerici, scrisse: <<Quando vado a Tellaro a prendere la posta, mi aspetto sempre di incontrare Gesù che conversa coi discepoli come se andasse lungo il mare sotto i grigi alberi luminosi>>.
Mario Soldati, il celebre scrittore e regista, scelse di trascorrere gli ultimi anni della sua vita proprio a Tellaro, nel luogo che definì: <<un nirvana tra mare e cielo, tra le roccia e la montagna verde dalle case lunghissime, altissime e strettissime>>.
Il poeta Eugenio Montale descrive il panorama ligure catturato durante un viaggio in treno in una sua poesia del 1980 intitolata “Verso Tellaro”:
<< …cupole di fogliame da cui sprizza
una polifonia di limoni e di arance
e il velo evanescente di una spuma,
di una cipria di mare che nessun piede
d’uomo ha toccato o sembra, ma purtroppo
il treno accelera…>>
Poeti, scrittori, pittori sono stai ammaliati e a lungo ispirati dalla bellezza di questi luoghi.
L’incanto di Tellaro è sopravvissuto inalterato negli anni rendendo ancora oggi il Golfo dei Poeti una meta ideale per la mente e il cuore.
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*il battello che collega Lerici a Tellaro non sempre è attivo consultare prima: https://www.navigazionegolfodeipoeti.it/